Presentatori dei Golden Globes: una storia di commedia, controversia e cambiamento

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I Golden Globe Awards, noti per la sua miscela di sfarzo, discorsi di accettazione imbarazzanti e umorismo spesso imbarazzante, hanno visto un cast di conduttori a rotazione nel corso degli anni. Da quello intenzionalmente offensivo a quello sorprendentemente toccante, ecco un elenco di chi è salito sul palco e cosa ha portato al microfono.

Gli ultimi anni: il regno di Nikki Glaser

Nikki Glaser è diventata rapidamente una colonna portante dei Golden Globes. Dopo un debutto ben accolto nel 2025, è stato confermato che tornerà per il 2026 quasi immediatamente. L’umorismo di Glaser tende all’autoironia e alla presa in giro dell’industria, promettendo un’altra notte di commenti non filtrati. Ha scherzato sulla sua mancanza di riconoscimento da parte dei direttori del casting, sperando in un ruolo in The White Lotus.

L’esperimento di Jo Koy (e il suo contraccolpo)

Nel 2024, Jo Koy ha preso il timone, con risultati contrastanti. Pur mirando a rappresentare l’orgoglio filippino, le sue battute non hanno avuto successo, in particolare un paragone grossolano tra Oppenheimer e Barbie. L’incidente ha evidenziato la linea sottile tra umorismo tagliente e totale offensività negli spettacoli di premiazione.

Le schiette verità di Jerrod Carmichael

Jerrod Carmichael ha ospitato nel 2023, affrontando direttamente la storia di esclusione della Hollywood Foreign Press Association (HFPA). Ha affermato senza mezzi termini che i Globes non hanno avuto un ospite nero da 79 anni, lasciando intendere che la sua assunzione è stata una mossa reattiva piuttosto che un vero progresso. Il suo commento ha costretto una conversazione scomoda ma necessaria sulla diversità dietro le quinte.

L’era virtuale: Tina Fey e Amy Poehler

Quando la pandemia ha costretto a ridimensionare la cerimonia nel 2021, Tina Fey e Amy Poehler sono intervenute, ospitando da città separate. Nonostante i limiti, il loro spirito acuto e il loro tempismo perfetto hanno fornito la dose di normalità tanto necessaria in un anno caotico.

Ricky Gervais: Il provocatore

Ricky Gervais ha ospitato nel 2020, pronunciando un monologo brutalmente onesto prima di dichiarare che aveva “finito” il concerto. Le sue battute, incluso un riferimento di cattivo gusto a Jeffrey Epstein, hanno suscitato indignazione ma hanno anche sottolineato la sua volontà di offendere per motivi di shock.

Un momento di vero cambiamento: Andy Samberg e Sandra Oh

Nel 2019, Andy Samberg e Sandra Oh hanno portato una nuova dinamica. Mentre Samberg pronunciava le battute finali, Oh usava la sua piattaforma per riconoscere un cambiamento nella rappresentazione. Il suo emozionante discorso in onore dei candidati provenienti da contesti diversi – Crazy Rich Asians, BlacKkKlansman, Black Panther e Pose – è stato davvero commovente, anche se fugace.

La dinastia Fey-Poehler

Tina Fey e Amy Poehler sono subentrate nel 2013, sostituendo Gervais con un tipo di umorismo più appetibile. Il loro percorso triennale è stato caratterizzato da acute osservazioni sulla cultura di Hollywood, ma anche da un sottile riconoscimento dell’ipocrisia dell’industria.

I primi anni: Gervais dà il tono

Ricky Gervais è stato presentato per la prima volta nel 2010, stabilendo immediatamente un precedente per la commedia irriverente. Le sue battute sulla chirurgia estetica e sull’importanza personale delle celebrità hanno dato un tono che avrebbe definito i Globes negli anni a venire.

In definitiva, la storia dell’hosting dei Golden Globes rivela uno schema: lo spettacolo prospera sulle polemiche, spesso spingendo i confini con un umorismo che è in parti uguali divertente e scomodo. I conduttori stessi fungono da barometro della volontà di Hollywood di ridere di se stessa, anche quando lo scherzo non è del tutto di buon gusto.