L’esame del sangue rileva il mesotelioma laddove le scansioni falliscono

38

Un nuovo esame del sangue è in grado di rilevare il mesotelioma nascosto, un cancro raro e aggressivo, con maggiore precisione rispetto alle tradizionali scansioni di immagini. Questa svolta potrebbe rivoluzionare il trattamento dei pazienti affetti da mesotelioma, che spesso passa inosservato finché non raggiunge gli stadi avanzati.

La sfida della diagnosi del mesotelioma

Il mesotelioma si sviluppa nei rivestimenti degli organi, spesso nei polmoni (pleura). È fortemente legato all’esposizione all’amianto. A differenza di molti tumori, non sempre forma tumori solidi; si diffonde invece come fluido diffuso attraverso il tessuto polmonare, rendendolo difficile da rilevare mediante l’imaging standard. Ogni anno in tutto il mondo vengono diagnosticati circa 30.000 casi, ma il numero reale potrebbe essere più elevato a causa delle limitazioni diagnostiche.

Come funziona il nuovo test

I ricercatori della Georgetown e della Johns Hopkins hanno sviluppato un esame del sangue altamente sensibile che cerca il DNA tumorale circolante (ctDNA). Le cellule tumorali rilasciano DNA nel flusso sanguigno e questo metodo è in grado di rilevare anche tracce microscopiche di cancro non rilevate dalle scansioni. Il test utilizza il sequenziamento avanzato dell’intero genoma per identificare la presenza di ctDNA, anche nel mesotelioma, che storicamente è stato difficile da rilevare utilizzando questi metodi.

I risultati dello studio

Lo studio clinico di fase II, condotto dal dottor Joshua Reuss, ha testato questo approccio su pazienti che potrebbero trarre beneficio dall’intervento chirurgico. Lo studio ha rilevato che l’esame del sangue:

  • Cancro rilevato in pazienti in cui l’imaging non mostrava chiari segni di malattia.
  • Tassi di recidiva previsti in modo più accurato rispetto alle valutazioni standard.
  • Ha mostrato segnali promettenti per migliorare i risultati con l’immunoterapia neoadiuvante (trattamento prima dell’intervento chirurgico).

“L’imaging non sempre cattura ciò che accade con il mesotelioma, soprattutto durante il trattamento”, ha affermato il dottor Valsamo Anagnostou, autore senior dello studio. “Utilizzando un metodo di sequenziamento del ctDNA ultrasensibile per l’intero genoma, siamo stati in grado di rilevare segni microscopici di cancro che l’imaging non ha rilevato e prevedere quali pazienti avrebbero avuto maggiori probabilità di trarre beneficio dal trattamento o di avere una ricaduta.”

Perché è importante

La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare i tassi di sopravvivenza. Il mesotelioma è notoriamente difficile da trattare, ma l’immunoterapia si è rivelata promettente nel prolungare la vita dei pazienti. Questo nuovo esame del sangue potrebbe aiutare a identificare i pazienti che trarrebbero maggiori benefici dall’immunoterapia prima dell’intervento chirurgico, rendendo il trattamento più efficace.

Il futuro della diagnosi del mesotelioma

Sebbene questo studio mostri un forte potenziale, sono necessarie ulteriori ricerche prima che il test possa essere adottato su larga scala. Gli studi di fase III saranno cruciali per confermare i benefici in gruppi di pazienti più ampi. Tuttavia, i primi risultati suggeriscono un cambiamento significativo nel modo in cui il mesotelioma viene diagnosticato e trattato. Il test non è ancora pronto per l’uso clinico di routine, ma rappresenta un passo importante verso la medicina personalizzata nella cura del cancro.

Lo studio è stato sponsorizzato da Bristol Myers Squibb e sostenuto da molteplici finanziamenti, compresi quelli del Dipartimento della Difesa e del National Institutes of Health. Gli autori segnalano legami finanziari con aziende farmaceutiche, tra cui AstraZeneca, Roche e Merck, come rivelato nel manoscritto pubblicato.